giovedì 29 gennaio 2009

Maple seed

trx 01) Seme d'acero, maple seed. Era sul davanzale di una finestra della mia camera, l'ho trovato ieri notte.
Sottofondo: Comae, Dichroic, 2001.

mercoledì 28 gennaio 2009

Litmus - tornasole

artfx 01 - Le cartine tornasole. Tanti anni fa, alle medie, ho imparato a misurare il pH e a distinguere tra acidi e basi.
pl 03 - Le Spiagge Bianche di Vada (Rosignano Solvay).

martedì 27 gennaio 2009

psn 4-7

04) I film che creano micromondi governati da leggi autonome. Cinema elementale, con molto spazio ad elementi e forze naturali (come ne L'elemento del crimine di Von Trier - aria e acqua - e ancora Tarkovskij - aria, acqua >psn 02, pl 01 terra e fuoco - o Tarr - acqua, terra, aria). Anomia che si autoregola (come nei film di Lynch) Connessioni con network sotteranei, circuiti segreti...

05) Network sotterranei, circuiti segreti, undercurrents... Vedi ad esempio il sistema postale alternativo de L'incanto del Lotto 49 di Pynchon.

06) Timor panico. Non nel senso di terrore inontrollabile. Legato al cosiddetto 'sublime' e al senso di fusione e smaterializzazione del sé rispetto al tutto che gli sta davanti (vedi quadri di Friedrich, Ophelia di Millais e La pioggia nel pineto di D'Annunzio).

07) Wanderlust. Smania di viaggiare, di girovagare... Irrequietezza, sorta di Sehnsucht dei luoghi (vedi Romanticismo).

Sunken cathedral

pl 01 - sunken cathedral, still from Nostalghia, by Tarkovskij (1983).
> psn 02, 04

pl 02 - Bagno Vignoni, conosciuto tramite questo film.

lunedì 26 gennaio 2009

The figurehead

Sharp and open / Leave me alone /And sleeping less every night / As the days become heavier and weighted / Waiting / In the cold light / A noise / A scream tears my clothes as the figurines tighten / With spiders inside them /And dust on the lips of a vision of hell / I laughed in the mirror for the first time in a year
A hundred other words blind me with your purity / Like an old painted doll in the throes of dance / I think about tomorrow / Please let me sleep / As I slip down the window / freshly squashed fly / You mean nothing / You mean nothing
I can lose myself in Chinese art and American girls / All the time / Lose me in the dark / Please do it right / Run into the night / I will lose myself tomorrow / Crimson pain / My heart explodes /My memory in a fire
And someone will listen / At least for a short while
I can never say no to anyone but you
Too many secrets / Too many lies / Writhing with hatred / Too many secrets / Please make it good tonight / But the same image haunts me / In sequence / In despair of time
I will never be clean again / I touched her eyes / Pressed my stained face / I will never be clean again / Touch her eyes / Press my stained face / I will never be clean again / I will never be clean again / I will never be clean again / I will never be clean again. The Cure, 1982.

Inizio promettente

Stamattina, litigando con la radiosveglia, tra rumore statico e interferenze di una stazione poco sintonizzata, la prima cosa del giorno che sono riuscito a sentire è stato questo frammento, pronunciato con voce da radiogiornale quotidiano: "... associazione a delinquere finalizzata al raquet del caro estinto". Però, un inizio di giornata promettente, ho pensato subito.
Later, on the train, when I was reading a Guardian Weekly's article, in order to prepare myself to the written English exam, I got caught by several 2009 predictions. The more promising was: "Across the world we are producing more graduates than ever. This year most of them won't get jobs". Olé, bravo! Ewwiwe... This was even better.

domenica 25 gennaio 2009

CB i hate perfume


http://www.cbihateperfume.com/

Figuranti

"E lo spettro capovolto sul monitor del cuore guarda giù verso Gately con un’aria pensierosa e gli chiede se Gately si ricorda della miriade di comparse nel suo amato Cheers!, per esempio, non i protagonisti, Sam e Carla e Nom ma i clienti senza nome che stavano sempre ai tavoli e facevano gli avventori nel bar, vere concessioni al realismo, sempre relegati dietro a fare da sfondo o a passare sfocati davanti alla macchina da presa; sempre impegnati in conversazioni silenziose: le loro facce si animavano e le bocche si muovevano realisticamente, ma senza suono; solo le stelle famose potevano farsi udire. Lo spettro dice che questi attori frazionali, scenografia umana, erano visibili (ma non udibili) in molti intrattenimenti filmati. E Gately se le ricorda le comparse nelle scene nei luoghi pubblici, soprattutto nelle scene dei bar e dei ristoranti, o meglio si ricorda di non ricordarli, capisce che la sua mente confusa non ha mai pensato a quanto fosse surreale che quelle bocche si muovessero ma non venisse fuori nulla, e che lavoro miserabile da ultima ruota del carro del cazzo dovesse essere quello per un attore, fare l’arredamento umano, lo spettro dice che si chiamano figuranti queste mute presenze surreali sullo sfondo la cui presenza faceva capire che la telecamera, come ogni occhio, ha un angolo di percezione, un triage che stabilisce chi è abbastanza importante da essere visto e sentito e chi invece deve essere solo visto. Un termine che deriva dal balletto, figurante, spiega lo spettro. Lo spettro si spinge in su gli occhiali con il gesto a paletta del ragazzino che è appena stato schiaffeggiato in cortile e dice che una grande porzione della sua vita animata precedente lui l’ha passata a fare il figurante, un soprammobile alla periferia del campo visivo degli occhi di chi gli stava più vicino, ed era un modo davvero ignobile di trascorrere la vita. Gately, la cui crescente autocommiserazione lascia poco spazio o pazienza per l’autocommiserazione degli altri, cerca di sollevare la mano sinistra e muovere il dito mignolo per indicare la più piccola viola al mondo che suona il tema tratto da Il dolore e la pietà, ma solo a muovere la mano sinistra si sente quasi svenire. E, o lo dice lo spettro o lo pensa Gately, non si può apprezzare il pathos drammatico di un figurante finché non ci si rende conto di quanto sia intrappolato e ingabbiato nel suo muto status periferico, perché se ad esempio uno dei figuranti del bar di Cheers! avesse improvvisamente deciso di non farcela più e si fosse alzato e avesse iniziato a gridare e a sbracciarsi come un matto per avere un po’ di attenzione e uscire dal suo stato periferico all’interno dello spettacolo, Gately se ne rende conto ora, una delle star dello spettacolo sarebbe piombata in mezzo alla scena e gli sarebbe saltata addosso e gli avrebbe fatto la Manovra Heineken o l’Anti-Soffocamento, avrebbe finto che il figurante che continuava a sbracciarsi in silenzio stesse soffocando per una nocciolina o qualcosa di simile, e poi per tutto il resto di quell’episodio di Cheers! si sarebbero raccontate barzellette sul gesto eroico della star che aveva salvato la vita a quel poveraccio, oppure lo si sarebbe preso in giro per la cazzata di aver fatto la Manovra Heineken a qualcuno che non stava soffocando per una nocciolina. Non c’è modo che un figurante possa vincere. Il figurante ingabbiato non può avere una voce e non può essere messo a fuoco dalla telecamera. Gately riflette brevemente sulle statistiche di suicidio tra gli attori che fanno la gavetta. Lo spettro scompare e poi riappare sulla sedia vicino alle sbarre del letto, si sporge in avanti con il mento tra le mani appoggiate sulla gabbia in quella che ormai Gately considera la posizione classica di chi sta per raccontare-i-suoi-problemi-al-paziente-del-reparto-di-traumatologia-che-non-può-interrompere-e-non-può-scappare. Lo spettro dice che anche lui, lo spettro, quando era animato, si era occupato di filmografia, cioè di farle, le cartucce, questo lo diceva per beneficio d’inventario di Gately, che ci credesse o no, ma negli intrattenimenti che aveva fatto lo spettro in persona, lui dice che o erano muti o se non lo erano poteva star sicuro che si sentivano le voci di tutti gli attori, anche se si trovavano alla periferia cinematografica o narrativa; e non era il dialogo autoconsapevolmente sovrapposto di un poseur come Schwulst o Altman, cioè non era solo un’imitazione sapiente di caos uditivo: era il blaterio vero ed egualitario della vita reale delle folle senza figuranti, della vera agorà del mondo animato, il blaterio di una folla ogni membro della quale era il protagonista centrale e distinto del suo intrattenimento. A Gately viene in mente che non ha mai fatto un sogno dove qualcuno dice una cosa tipo grande porzione, e ancor meno agorà, che Gately interpreta come un tipo di maglia molto costosa. Era per questo, continua lo spettro, il completo ed egualitario realismo uditivo senza-figuranti era la ragione per cui i critici da salotto avevano sempre scritto che le scene nei luoghi pubblici degli spettacoli dello spettro erano incredibilmente noiose e autocompiacenti e irritanti, che non riuscivano mai a sentire le conversazioni narrative centrali davvero significative per via di tutto quel blaterio non filtrato delle comparse periferiche, e pensavano che il blaterio(/babele) fosse una posa autoriale d’arte alta ostile allo spettatore e autocompiacente, invece d’essere realismo radicale. Il sorriso triste del fantasma scompare quasi prima di apparire".

(David Foster Wallace, Infinite Jest, pp. 1003-1005)-sottofondo Telepathe, I can't stand it...

sabato 24 gennaio 2009

Nuova musica

All'inizio dell'anno, ho bisogno di nuova musica. Due risorse mi sono state utili:
http://www.radioantenna1.com/?p=515 e http://www.pitchforkmedia.com/article/feature/147998-the-100-best-tracks-of-2008

psn 1-3

01) Le sigarette spente in fretta nei film. Solo qualche tiro e poi schiacciate contro il posacenere. Hanno un sapore particolare per me, dall'altra parte dello schermo. Sinestesia.

02) L'acqua dolce che scorre e forma laghi, stagni, polle, canali... come nei film di Tarkovskij. Il fatto che piova dentro le case (Solaris, Nostalghia).

cocteau twins by nigel griersonCocteau Twins, Peppermint Pig ep., 4AD,1983 (postcard by 23 Envelope - PAD23; photo by Nigel Grierson). Place unknown


03) La geometria astratta nei primi film di Dario Argento. Il dramma degli oggetti e dell'inanimato. L'uso dell'architettura Liberty nelle case (Torino?). Scenografie a finzione visibile, come se fossero quadri di Hopper (Profondo Rosso).

il gatto a nove codeil gatto a nove codeil gatto a nove code

Il gatto a nove code, 1971

Allora ci provo... Vecchia idea, vecchio progetto, antenna, disposition/model model, tabella di corrispondenze, etc... Tentativo, esperimento, taccuino di ricerca personale. Non ho ancora trovato un collettore per tutto questo e allora mi rivolgo al web, allettato dalla portabilità e dalla modificabilità in remoto. Sono già pronto a pentirmi? Farò come con le agende o i diari o i taccuini per gli appunti, dimenticati in 0.2? Perché voglio ricordare tutto 24/7/365 e non riesco mai a portare avanti nulla di concreto. Perché mi sforzo di apprezzare l'estetica del frammento e invece rimango fregato dal mio sogno di completezza e totalità. Perché mi fanno paura le mie idee nero su bianco. Perché è molto più comodo talvolta rispolverarle solo quando fanno comodo. Perché vorrei avere chiavi d'accesso ai ricordi che forse ho perso, ma è faticoso gestirle, e così via... Vabbé ci provo, basta. Importerà mai a qualcuno quello che sto buttando giù e che scriverò?... E così via. Ad memoriam
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